Dal 1981 un gruppo di volontari realizza in occasione del Natale quello che è entrato, ben a ragione, nel Guinness dei primati come l’Albero di Natale più Grande del mondo: è una realizzazione che solo nello spirito del più genuino volontariato riesce ad avere continuità nel tempo. La figura di un immenso albero di Natale è realizzata disponendo con sapienza sulle selvagge pendici del Monte Ingino, alle spalle della splendida città medioevale di Gubbio, corpi illuminanti di vario tipo e colore, che disegnano un effetto cromatico assolutamente particolare e unico: si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri (poco meno di trenta campi di calcio) nascondendo le sue radici nelle mura della città medioevale e arrivando con la sua grande stella alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna. Il 7 dicembre di ogni anno, nel corso di una manifestazione pubblica, l’Albero viene acceso con una cerimonia che vede coinvolti gli altri soggetti che meglio interpretano le nostre secolari tradizioni. La cerimonia è presieduta da personaggi del mondo delle istituzioni, della cultura, della scienza, del volontariato; nel 2014 è stato Papa Francesco ad accendere l’Albero, nel 2013 il Direttore della Caritas Italiana, Don Francesco Soddu, nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nel 2011 lo aveva preceduto il Santo Padre Benedetto XVI; in precedenza avevano presieduto alla cerimonia di accensione il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il direttore generale di Telethon, Pietro Spirito, il direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, Pier Giuseppe Pelicci, L’Albero non lascia mai indifferenti ma riesce sempre ad emozionare e far riemergere quelle sensazioni che a volte la quotidianità ha annebbiato: stupore, meraviglia, entusiasmo, tutte sensazioni che portano a sentirci più vicini, a stare insieme con maggiore comprensione, condivisione, tolleranza, fratellanza.